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DON ROSA: "PERCHE' HO LASCIATO I FUMETTI"



Don Rosa


Don Rosa è uno degli autori moderni più influenti del fumetto Disney, celebre per aver rinverdito, con storie ricche di pathos ed entusiasmo, l'epopea dei Paperi creata da Carl Barks. Un autore davvero molto amato cui la Egmont ha dedicato una collana intitolata The Don Rosa Collection che ne ripropone integralmente tutte le storie prodotte per il colosso statunitense. Nei programmi dell'autore, in appendice all'ultimo volume della collana avrebbe dovuto essere pubblicato un articolo intitolato "Perché ho lasciato i fumetti", articolo che però non ha ottenuto il placet della Disney che, dunque, non ne ha consentito la pubblicazione sul volume.

La Egmont, però, ne ha pubblicato il testo integrale a questo link http://career-end.donrosa.de/ 
Nel lunghissimo articolo Don Rosa (che purtroppo non vi traduco integralmente per mancanza di tempo prezioso) spiega che la sua decisione è la conseguenza di molte ragioni, dallo stato di salute precario,  dalla sua natura di vero e proprio stakanovista e di come sia stato influenzato dal fatto di aver iniziato a lavorare in giovane età, ma che la causa principale è soprattutto un'altra...

"Ma è un vero peccato che non siano mai state corrisposte, e recentemente ho realizzato che non lo saranno mai, royalties per le persone che hanno scritto o disegnato o in ogni caso creato tutti i fumetti che abbiate mai letto della Disney. Siamo pagati con un importo forfettario per pagina da un editore per il quale lavoriamo direttamente. Dopo di ciò, non ha importanza quante volte la stessa storia sia utilizzata da altri editori che pubblicano materiale prodotto dalla Disney in qualsiasi parte del mondo, non ha importanza quante volte la storia sia ristampata in altri fumetti, album, volumi cartonati, edizioni speciali, etc. etc... non conta quanto venda bene. Non riceviamo alcun ulteriore centesimo per aver creato quel lavoro...

Poi una nazione ha cominciato a produrre una serie di volumi completamente dedicati a Don Rosa. Si sono aggiunte altre due nazioni che hanno cominciato a pubblicare annualmente dei calendari con le mie illustrazioni. Poi parecchie altre nazioni hanno cominciato a pubblicare delle edizioni cartonate che sono ben presto diventate dei best-seller. Sono stato chiamato per fare dei tour promozionali per aiutare a vendere libri che contenevano dei miei lavori per i quali non mi sono mai state pagate delle royalties sulle vendite. Ma cosa? Huh?...

E nel corso di questi eventi promozionali, quando partecipavo a conferenze stampa o a dei talk-show nazionali, alcuni intervistatori in privato commentavano quanto dovesse essere bello per me guadagnare così tanti soldi facendo qualcosa che ovviamente mi doveva aver divertito moltissimo nella fase di realizzazione.  Alla fine la cosa mi ha molto colpito - tutti gli appassionati europei davano per scontato che io fossi milionario...

Successivamente gli editori fecero l'inevitabile passo successivo. La nuova ristampa della mia opera dedicata a Zio Paperone non fu intitolata Zio Paperone #1 ma Don Rosa #1. L'annuale calendario di Zio Paperino diventò il Calendario di Don Rosa...

Quello che feci fu di rivolgermi ad un avvocato, non una speda da poco, e sottoporre il mio nome a Copyright in Europa e Sud America. Gli editori di materiale Disney avevano di certo tutti i diritti di utilizzare le mie storie a fumetti - quelle erano proprietà della Disney. Ma il mio nome non è di proprietà della Disney - è una mia proprietà...

Non chiedevo che mi fossero corrisposte delle royalties. Decisi di chiedere che annualmente mi fosse versato un canone per l'utilizzo del mio per la vendita dei prodotti. 

Il mio editore, la Egmont fu immediatamente d'accordo! Immagino che stessero semplicemente aspettandomi per dirmi qualcosa. Dopo tutto, sono una grande azienda... non una organizzazione no-profit... insomma perché avrebbero dovuto offrimi qualcosa prima che io chiedessi? 

Con gli altri editori la storia è stata differente. Gli feci sapere che non avrebbero potuto pubblicare gli albi integralmente dedicati alla mia opera usando il mio nome per promuoverli senza avere il mio permesso. Tutto quello che avrebbero dovuto fare sarebbe stato chiedere. Ma non lo hanno fatto...

Così, è questo il motivo per cui di questi tempi le ristampe dedicate mio lavoro in Francia, Brasile, Olanda, Italia, Grecia e Indonesia (e probabilmente in altre nazioni di cui non so) le storie sono attribuite a un autore anonimo... 

Gli appassionati che erano a conoscenza di questo sgradevole sistema attuato dalla Disney mi spronavano dicendo: "ti sei fatto un nome! Perché non la smetti con questo lavoro ingrato e inizi a produrre fumetti di personaggi creati da te?" E gli editori mi hanno spesso detto che avrebbero pubblicato qualsiasi cosa avessi deciso di creare per loro. Ma la mia risposta è sempre stata "qualsiasi personaggio che io possa creare la prossima settimana... non sarò mai cresciuto con quel personaggio. Non mi interesserebbe di lui. La mia emozione sta nel creare storie di personaggi che ho amato lungo il corso di tutta la mia vita". Sono un fan. 

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